Carlsberg Italia e la crescita sostenibile della birra made in Italy

La filiera della birra in Italia si trova oggi di fronte a un bivio tra opportunità di crescita e sfide del mercato globale. Se da un lato il comparto continua a rappresentare un motore economi

La filiera della birra in Italia si trova oggi di fronte a un bivio tra opportunità di crescita e sfide del mercato globale. Se da un lato il comparto continua a rappresentare un motore economico resiliente, con una crescita del 2% sia nel canale Ho.Re.Ca. (hotel, ristoranti, bar) sia nella grande distribuzione, dall’altro deve confrontarsi con il caro materie prime, la pressione fiscale e l’impatto del cambiamento climatico. In questo scenario, Carlsberg Italia si distingue per il suo contributo alla filiera brassicola nazionale, con un focus su innovazione, sostenibilità e ricerca.

Made in Italy e produzione locale: il valore della filiera

“Il settore della birra è resiliente e continua a essere un potente motore economico per il Paese, nonostante a livello economico e geopolitico siamo ancora di fronte a incertezze. L’Italia si conferma un mercato in crescita, con circa il +2% sia sul canale Ho.Re.Ca, sia sul canale GDO”, ha affermato Olivier Dubost, Managing Director di Carlsberg Italia, nel corso di uno dei talk organizzati durante Beer&Food Attraction di Rimini, la manifestazione dedicata alle tendenze dell’Out of Home.

Uno degli asset principali della strategia di Carlsberg Italia è il rafforzamento del made in Italy brassicolo. Il Birrificio Angelo Poretti, situato a Induno Olona, rappresenta il cuore produttivo dell’azienda nel Paese, con la quasi totalità delle birre realizzate in loco. Una parte di questa produzione viene esportata, contribuendo a diffondere il marchio italiano nel mondo. Inoltre, Carlsberg Italia ha avviato dal 2019 una partnership con Italian Hops Company per sostenere la coltivazione del luppolo italiano, un ingrediente strategico per l’intero comparto.

Agricoltura rigenerativa e sostenibilità: gli obiettivi al 2040

La sostenibilità è un altro pilastro della visione aziendale. Carlsberg Italia punta a ottenere entro il 2030 il 30% delle materie prime da pratiche agricole rigenerative, con l’obiettivo di arrivare al 100% entro il 2040. Questo approccio non solo riduce l’impatto ambientale, ma crea anche un circolo virtuoso tra produzione agricola e industria brassicola.

“Abbiamo una produzione fortemente radicata nel territorio italiano con il nostro Birrificio Angelo Poretti a Induno Olona e siamo il primo grande birrificio a utilizzare una varietà di luppolo coltivato in Italia nella produzione delle proprie birre. È il nostro contributo concreto alla crescita della filiera italiana del luppolo, che per continuare a crescere deve poter contare sul fondamentale supporto delle istituzioni, con cui scegliamo di dialogare e ragionare con modelli di partnership collaborative”, ha dichiarato Serena Savoca, Marketing & Corporate Affairs Director di Carlsberg Italia.

Il ruolo delle istituzioni e la necessità di una strategia di filiera

Attraverso investimenti mirati, ricerca e sostenibilità, Carlsberg Italia punta a rafforzare la filiera brassicola nazionale. L’obiettivo è promuovere l’innovazione e la crescita del settore, valorizzando la produzione locale e riducendo l’impatto ambientale

A livello istituzionale, il comparto birrario rappresenta un asset da tutelare. Lo ha sottolineato l’Onorevole Giulio Centemero della VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati, che ha evidenziato l’importanza della birra come elemento della dieta mediterranea e simbolo di socialità. “Parliamo di un settore che deve affrontare delle sfide, a partire dalle materie prime, soggette ai cambiamenti climatici e quindi all’aumento dei costi. Dobbiamo sostenere anche i birrifici più grandi che con la loro attività sostengono fortemente la produzione agricola italiana e l’occupazione. È giusto quindi continuare a insistere per garantire il taglio delle accise a tutti”, ha dichiarato Centemero.

Sul fronte dell’innovazione e della ricerca, il contributo dei grandi birrifici è determinante anche per il settore artigianale. L’Onorevole Stefano Vaccari della XIII Commissione Agricoltura della Camera ha sottolineato come “lo sforzo fatto dai grandi birrifici industriali in termini di innovazione, ricerca e formazione ha aiutato anche lo sviluppo dei birrifici artigianali, dando una risposta significativa anche sull’occupazione”.

Un passo significativo in questa direzione è l’accordo strategico siglato da Carlsberg Italia con il Crea (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria). L’obiettivo è promuovere l’attività di ricerca e innovazione sul luppolo coltivato in Italia, coinvolgendo direttamente una rete di agricoltori locali e fornendo loro strumenti di formazione sulle pratiche rigenerative. “Il Crea da 15 anni è impegnato a 360 gradi sulla filiera, diventando un riferimento per il settore non solo in Italia, ma anche a livello internazionale”, ha dichiarato il Presidente Andrea Rocchi.

Innovazione e tecnologia: il sistema DraughtMaster EXTRA10

Oltre alla ricerca e alla sostenibilità, Carlsberg Italia investe anche nell’innovazione tecnologica. Durante Beer&Food Attraction, l’azienda è stata premiata ai Lorenzo Cagnoni Awards nella categoria Technology per il sistema di spillatura DraughtMaster EXTRA10. Frutto di 3 anni di sviluppo e oltre 15 milioni di euro di investimenti, questa tecnologia rappresenta un passo avanti nel miglioramento della conservazione e della spillatura della birra.

 

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