Autismo, la rete solidale di Gallarate

L’associazione gallaratese Officina025, da 10 anni esatti, si fa carico di aiutare i genitori di ragazzi affetti da Disturbi dello Spettro Autistico, mettendo in campo una serie di iniziative r

L’associazione gallaratese Officina025, da 10 anni esatti, si fa carico di aiutare i genitori di ragazzi affetti da Disturbi dello Spettro Autistico, mettendo in campo una serie di iniziative rivolte non solo ai giovani, ma anche a madri e padri. Con l’obiettivo di creare sul territorio una comunità inclusiva, fatta di volontari, enti locali, scuole e soprattutto imprese. Le prime ad essersi messe in gioco con il sostegno a questa realtà del territorio

Spaesamento, paura, sofferenza: queste le emozioni e le sensazioni che una diagnosi di Disturbi dello Spettro Autistico (Dsa) porta con sé. Diagnosi che, senza preavviso, getta genitori e familiari in uno stato di disorientamento più totale, che col tempo si trasforma, inevitabilmente, in un senso di isolamento sempre più persistente. E se vi dicessimo che a Gallarate, un gruppo di genitori altrettanto spaesati e intimoriti, ha unito le forze per evitare che altri si sentissero nello stesso modo? È con questo spirito che, esattamente 10 anni fa, è nata Officina 025, Amici della Neuropsichiatria Infantile di Gallarate”, un’associazione che si pone lo scopo di realizzare progetti di intervento a sostegno e tutela della crescita e dello sviluppo di bambini, adolescenti e giovani del territorio, di età compresa tra gli 0 e i 25 anni, con fragilità relazionale, cognitiva, neuropsichica e psicologica. “Il tutto è nato dall’esigenza manifestata da un gruppo di genitori che non trovavano sul territorio i servizi e le risposte alle loro molte domande”, ci spiega Stefano Colombo, Presidente di Officina025 e genitore di un ragazzo autistico. 

Oltre al reparto di neuropsichiatria dell’ospedale di Gallarate, c’è qualcun altro che può fare qualcosa? Esistono delle agevolazioni? E delle terapie di supporto? Come aiutare un ragazzo autistico a gestire un lutto? E il tema della sessualità? Queste alcune delle perplessità che madri e padri si trovavano ad affrontare quotidianamente e che, purtroppo, rimanevano molto spesso irrisolte. Da un’idea iniziale si è, così, concretizzata la possibilità di avere uno spazio dedicato all’associazione, concesso dal Comune di Gallarate ma da ristrutturare: “Una coppia di amici che doveva sposarsi ha raccolto fondi per la ristrutturazione dei locali comunali e così abbiamo mosso i primi passi come Officina 025”, racconta Colombo. Come a sottolineare che dal bene nasce sempre e comunque altro bene.

Il sostegno delle imprese: “C’è chi sceglie di diventare volontario, chi fa da cassa di risonanza, chi pensa di organizzare pullman per portare in giro i ragazzi e chi, li assume. Ecco, è questo tipo di relazione che aiuta a tenere in piedi una struttura come la nostra”

E così, iniziando con il dopo-scuola e alcuni progetti di motricità, l’associazione gallaratese, che al momento segue circa 25 tra bambini e ragazzi, si è specializzata in svariate attività, a partire dall’auto mutuo aiuto, dedicato proprio ai genitori. “Vivere i disturbi dello spettro autistico tra complessità e possibilità: questo il tema al centro degli incontri dell’auto mutuo aiuto, che hanno come scopo principale quello di offrire un confronto su problematiche concrete e comuni – racconta di nuovo Stefano Colombo –.  Le famiglie, attraverso la loro esperienza diretta, creano così uno spazio di scambio, di comprensione e di possibili vie di trasformazione dei problemi, con l’aiuto dei volontari e degli esperti di Officina025”. 
Tra le attività dedicate ai ragazzi, invece, c’è il Laboratorio Compitiamo, rivolto nello specifico a bambini delle scuole elementari e delle medie con difficoltà scolastiche. Così come il Laboratorio di potenziamento lettura e scrittura e quello di strumenti compensativi, il cui scopo è favorire la conoscenza e l’utilizzo di software utili a compensare le difficoltà di bambini e ragazzi con Dsa, valorizzando le loro abilità e il loro potenziale. Per sviluppare, invece, la dimensione di gruppo è nato il Progetto Amicizia: un’occasione per organizzare e condividere momenti di benessere e di gioco, coinvolgendo bambine, bambini, ragazze e ragazzi in attività ludiche, sia che si tratti di giochi di carte, del bowling oppure semplicemente di fare musica insieme.

“Non è facile gestire questo disturbo, perché può presentarsi sotto diverse forme, molteplici e difficili da conciliare. Per questo motivo parlare con i genitori per esaltare i punti di forza di ciascun ragazzo è il primo passo per costruire una relazione duratura e un’esperienza di qualità. Dopo un’attenta valutazione iniziale, organizziamo incontri singoli con ciascuno: l’obiettivo è mettere insieme persone con le stesse capacità, capendo le loro esperienze e il loro percorso pregresso”, spiega il Presidente di Officina025 che, da genitore coinvolto in prima persona, dall’associazione si aspetta risposte pratiche alle esigenze dei giovani e un aiuto nella conquista della loro autonomia. “Il genitore di un bambino affetto da Disturbi dello Spettro Autistico avrà sempre un occhio di riguardo, starà davanti al figlio per evitare che inciampi. Al contrario, un educatore starà al suo fianco o addirittura un passo indietro, per aiutarlo a crescere autonomamente”. 

Purtroppo, però, la pandemia da Covid-19 ha prodotto effetti negativi anche nella comunità gallaratese in cui Officina025 opera, soprattutto nei più fragili. “Far ripartire Officina significa far ripartire la collettività e questo sarà possibile solo lavorando assieme, per costruire un futuro migliore per tutti. Puntiamo a costruire un legame con il territorio, tra realtà di volontariato, enti locali, scuole, imprese: una vera operazione di sostenibilità dove al centro c’è l’esigenza di affrontare un tema delicato. Anche se non ho un figlio autistico, il problema è anche mio: è questa la reazione che vogliamo creare nella comunità”, commenta Colombo. Grande l’interesse riscontrato da parte delle aziende del Varesotto, non solo a fornire sostegno economico, ma ad essere presenti in molti modi: “C’è chi sceglie di diventare volontario, chi fa da cassa di risonanza, chi pensa di organizzare pullman per portare in giro i ragazzi e chi, addirittura, li assume. Ecco, è questo tipo di relazione che aiuta a tenere in piedi una struttura come la nostra”, chiosa il Presidente di Officina025.  

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