Ai check–in di Malpensa, le valigie le pesa Sipi
Arrivano dall’azienda di Gallarate, attiva da 50 anni nella progettazione e produzione di impianti di pesatura industriale, le bilance su cui tutti i viaggiatori in partenza dall’aeroport
Arrivano dall’azienda di Gallarate, attiva da 50 anni nella progettazione e produzione di impianti di pesatura industriale, le bilance su cui tutti i viaggiatori in partenza dall’aeroporto della brughiera poggiano i propri bagagli, per i controlli prima dell’imbarco. Non solo SEA. Il parco clienti dell’impresa guidata dal fondatore Carlo Clerici è composto anche da nomi della logistica del calibro, ad esempio, di FedEx, Gls, TNT, Vector e Poste Italiane
Le avrete viste svariate volte prima di prendere un aereo, ci avrete appoggiato sopra il vostro bagaglio in procinto di partire per un viaggio e, talvolta, vi sarà anche capitato di sperare che il peso della vostra valigia, indicato nel display a led rossi, non superasse il limite consentito. Sono le bilance al check–in dell’aeroporto. Anche qui l’industria varesina riesce a farsi largo. Quelle dello scalo di Malpensa sono della Sipi Srl: l’azienda di Gallarate attiva nella progettazione e produzione di impianti di pesatura industriale. Più precisamente, di bilance e contapezzi, sistemi di rilevazione peso–volume di pacchi e pallet, ma anche etichettatrici e impianti di automazione e movimentazione merci per la logistica, magazzini e fine linea di produzione. Il tutto studiato ad hoc sulla base delle necessità dei clienti. Da bilance molto precise con una risoluzione al centesimo di grammo a quelle dedicate ai camion, in grado di pesare fino a parecchie tonnellate. Senza dimenticare le rulliere e i diverter per spostare fino a 2 colli al secondo e oggetti anche molto grandi. O ancora, i sistemi di rilevazione di peso e volume in modalità dinamica, che tramite una serie di telecamere e lettori laser, permettono di raccogliere tutti i dati relativi a colli e pallet senza la necessità che l’operatore si fermi.
Impianti, questi, con cui l’impresa gallaratese risponde alle richieste di un portafoglio clienti fatto per il 70% da dei riferimenti, a livello internazionale, del settore della logistica e dei trasporti. Ma non solo. SEA, FedEx, Gls, TNT, Vector, Sda Poste Italiane, ma anche Coop, Nikon, Unieuro, Euronics e Tecnomat. Questi alcuni dei nomi noti che si rivolgono all’impresa che, il 4 luglio, ha spento 50 candeline. Racconta l’inizio della sua storia, il Presidente e fondatore, Carlo Clerici: “Prima di fondare Sipi, ero Responsabile dell’ufficio tecnico dell’Italiana Macchi, azienda varesina leader nella produzione di bilance da banco. La bilancia elettronica è stata una mia idea tanto che per il centenario, l’impresa ha realizzato un libro in cui si parla anche di me. Credevo molto negli impianti dedicati alla manifattura e così, dopo 17 anni come dipendente, nel 1974, ho fondato, insieme a mia moglie Graziella, la Sipi, il cui cavallo di battaglia è, ancora oggi, la bilancia industriale. Prima eravamo in una sede più piccola qui vicino e poi, nell’83, ci siamo spostati nello stabilimento dove siamo ancora oggi, in via Lazzaretto”.
Una realtà imprenditoriale, quella di cui parla il fondatore, che è sempre stata a Gallarate, ma da quell’estate del ‘74 è cresciuta parecchio. “Oggi l’azienda conta su una forza lavoro di 35 collaboratori capaci di portare la nostra realtà imprenditoriale a realizzare un fatturato che si aggira intorno ai 6 milioni di euro – aggiunge il fondatore Clerici –. Di questi, il 20–25% è frutto di export diretto. Considerando anche quello indiretto, invece, arriviamo ad un 30–35% di fatturato per esportazioni. Spediamo principalmente in Europa, tra Germania, Francia, Spagna e Svizzera, ma i nostri impianti arrivano in tutto il mondo. Siamo andati a installarli anche in Cina, in America, in Turchia, a Cipro, in Ungheria e in Norvegia”.
Da bilance molto precise con una risoluzione al centesimo di grammo a quelle dedicate ai camion, in grado di pesare fino a parecchie tonnellate. Senza dimenticare le rulliere e i diverter per spostare fino a 2 colli al secondo e oggetti anche molto grandi: questi gli impianti che Sipi è in grado di progettare
A confermare questi numeri è Tina Mancuso, una delle prime persone che ha visto crescere l’azienda, da sempre Responsabile dell’Amministrazione: “Tra le commesse delle Pmi e quelle delle grandi aziende, i 5 milioni di euro di fatturato sono sempre assicurati. Anche durante il Covid abbiamo avuto delle richieste di impianti importanti tanto da chiudere il 2020 con queste cifre. Siamo sempre stati su questo trend fino al 2022 in cui l’abbiamo superato di circa il 25%”. Un ufficio tecnico dedicato al customer layout, uno dedicato a ricerca e sviluppo e l’area di sviluppo software: è da qui che nascono i sistemi della Sipi. “Vogliamo avere il know–how di ogni applicazione, per cui, tramite i nostri ingegneri, studiamo il progetto in ogni minimo dettaglio, poi realizziamo alcune parti internamente e per altre affidiamo la produzione a ditte esterne – spiega Lorenzo Balliana, Direttore Tecnico –. Una volta creato l’impianto, curiamo l’assemblaggio, l’installazione, l’assistenza e la formazione degli operatori che useranno le nostre linee, in modo che sappiano operare in ogni situazione”. Ecco perché, come tiene a precisare Carlo Clerici, “non si tratta di macchine in grado di sostituire le persone, ma di sistemi che incrementano la produttività. Tramite le linee di movimentazione di Sipi, l’azienda–cliente ha la capacità di produrre e spedire molto di più, rendendo l’attività più dinamica e dunque incrementando anche le competenze dei collaboratori”.
Impianti “creati in maniera sartoriale”. È così che li definisce Maurizio Migotto, analista di stemi/avanprogetto: “Le linee di movimentazione possono avere un’estensione di diversi metri di lunghezza, per una capacità di smistamento fino a 6.500 colli all’ora. Ma tutto dipende dalle esigenze delle singole realtà imprenditoriali. Dopo una visita in loco, si parte con la creazione di un layout, poi si crea il progetto con gli ingegneri e, se all’impresa va bene, si procede con la quotazione economica e con la produzione”. Fondamentale nel processo di realizzazione degli impianti è il controllo nel laboratorio metrologico: “Qui tutti i prodotti elettronici vengono sottoposti a diversi test – aggiunge Andrea Mascheroni, dell’ufficio ricerca e sviluppo –. Da quelli nella camera climatica per testare la capacità dei dispositivi anche a temperature elevate a quelli con i comparatori di massa, fino al controllo della compatibilità elettromagnetica all’interno di una vera e propria camera anecoica. Qui, tramite un’antenna in grado di inviare dei disturbi in continuazione, testiamo la capacità dei dispositivi di funzionare anche fino a 10 voltmetro. Siamo gli unici sul territorio ad avere in azienda un laboratorio metrologico con camera anecoica”.