San Giulio in Cassano Magnago
La chiesa di San Giulio, antica parrocchiale oggi sconsacrata, è stata costruita in epoca altomedioevale nell’area dove, in tempi ancor più remoti, sorgeva prima un tempio celtico
La chiesa di San Giulio, antica parrocchiale oggi sconsacrata, è stata costruita in epoca altomedioevale nell’area dove, in tempi ancor più remoti, sorgeva prima un tempio celtico e poi un luogo di culto tardo-romano. L’insediamento di Cassano Magnago è dunque antichissimo dal momento che sono riemerse anche le tracce di una palificazione di età protostorica; inoltre esso si sviluppò lungo la via romana Comum-Novaria che nel Medioevo collegava i fiumi Olona e Ticino.
L’ex chiesa di San Giulio è il monumento che racconta la storia della città di Cassano Magnago, dai tempi più antichi fino ai giorni nostri
La chiesa deve con ogni probabilità le sue origini a San Giulio, il sacerdote greco che insieme al fratello, il diacono Giuliano, nel quarto secolo evangelizzò l’Europa dell’Est per poi giungere in Italia, in modo particolare nel territorio di Varese e di Novara. San Giulio era munito di un salvacondotto dell’imperatore Teodosio che lo autorizzava a distruggere altari pagani per costruire chiese cristiane: la tradizione dice che fu costruttore di ben cento chiese! Al 1289 è datato il primo documento in cui compare il nome della chiesa, il Liber notitiae sanctorum Mediolani, redatto dal canonico Goffredo da Bussero.
Nel Rinascimento sulla chiesa altomedievale è stata edificata una seconda chiesa descritta durante la visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570. Il nuovo edificio era molto diverso ed un po’ più ampio rispetto al precedente: composto da una sola navata, presentava un soffitto in legno a capriate e pareti stuccate; l’ingresso principale si apriva ad occidente e la facciata era dipinta con immagini di santi ed episodi della vita di San Giulio. Internamente l’altare maggiore era collocato ad oriente, c’era il battistero ed un pulpito in noce era raggiungibile mediante una scala di pietra. Ai lati le due cappelle dedicate a San Giovanni Battista e alla Madonna del Rosario. Esistevano anche un piccolo campanile a nord e la sacrestia, originariamente la cappella di San Giovanni, con un affresco raffigurante la Decollazione del Battista. Attigua la zona sepolcrale, anche se numerose erano le tombe presenti in chiesa.
Durante il Cinquecento la chiesa venne decorata con affreschi, che furono ammirati dal cardinale Federico Borromeo durante la sua visita nel 1622. Nel battistero la Natività, l’Adorazione dei Magi, la Presentazione al tempio e l’Assunzione della Vergine; a sinistra dell’altare maggiore la Passione del Signore, Episodi della vita di san Giulio; sulle vele della cupola a pianta quadrata l’Ultima Cena, con Profeti e Angeli con gli strumenti della Passione; nella cappella della Madonna il Mistero del Rosario, Dio Padre e quattro Angeli; nella cappella di San Giovanni Battista il Battesimo di Gesù. Lungo la parete destra della navata un grande affresco attribuito ad Aurelio Luini rappresentava al livello superiore la Trinità, la Vergine e i Padri della Chiesa, mentre al livello inferiore erano altre rappresentazioni tra cui la figura di San Carlo Borromeo.
Il villaggio pre-celtico venne nominato Cassano da gas (passaggio) e Magnago da maegh (terrapieno recintato per le capanne ed il bestiame)
Nel 1853 la parrocchia di San Giulio ha venduto la chiesa al Comune che l’ha trasformata in municipio con la divisione in due piani al fine di una maggior funzionalità per il nuovo uso civile. L’edificio è stato in seguito destinato ad altri scopi: Casa del fascio, magazzino comunale, ufficio postale ed anche abitazione privata. Gli affreschi vennero nascosti da strati di imbiancatura ed in parte rovinati da lavori di muratura.
A partire dal 2006 il Comune di Cassano Magnago ha predisposto un attento recupero degli affreschi rimanenti ed il restauro delle mura dell’edificio. Al piano terra grazie ad una pavimentazione trasparente è possibile osservare gli scavi archeologici effettuati che mostrano le antiche fondazioni della chiesa altomedievale, in particolare la zona absidale. Oltre la volta aperta in mattoni sostenuta da due pilastri e da due colonne, a sinistra si ammirano la Sibilla Persica, un Dottore della Chiesa e parte dell’Ultima Cena mentre a destra la Sibilla Tiburtina ed una scena raffigurante un uomo disteso su un carro da fieno trainato da buoi alla presenza di un santo in abiti moderni. Sulle vele gli Angeli con gli strumenti della passione. La cappella dedicata a San Giovanni Battista con la Decollazione e la Presentazione della testa del Santo è preceduta da un piccolo ambiente che presenta una porticina di collegamento affrescata con un San Gerolamo in mezzo ad una Annunciazione. Le lunette di questa cappella sono decorate con Profeti e Sibille. Al primo piano gli affreschi sono stati interessati da un intervento di consolidamento, in attesa dell’esecuzione di un vero e proprio restauro. Sulla parete destra dell’aula è possibile vedere una Trinità, una Madonna con cherubini ed angeli musicanti ed alcune figure dell’Antico Testamento. Sulla parete dell’arco di accesso che immetteva in una cappella laterale si nota l’angelo Gabriele con in mano il giglio.