#PMIDAYVARESE2023
Oltre 4.000 studenti di 197 classi delle scuole medie del territorio alla scoperta dell’industria made in Varese: questi i numeri della quattordicesima edizione del “Pmi Day – Indust
Oltre 4.000 studenti di 197 classi delle scuole medie del territorio alla scoperta dell’industria made in Varese: questi i numeri della quattordicesima edizione del “Pmi Day – Industriamoci”, il progetto di orientamento allo studio promosso a livello nazionale dalla Piccola Industria di Confindustria e portato avanti a livello locale dal Comitato Piccola Industria di Confindustria Varese. Obiettivo dell’iniziativa è far conoscere alle ragazze e ai ragazzi di terza media cos’è un’impresa, di cosa si occupa, quali figure professionali si trovano all’interno di un’azienda e quali competenze, tecniche ma anche relazionali, servono per entrare a far parte del mondo del lavoro. Anche per questa edizione del progetto è stata replicata la formula dei tour virtuali. Le telecamere di Confindustria Varese hanno realizzato, attraverso interviste agli imprenditori e ai collaboratori, dei servizi video, veri e propri reportage, per raccontare il mondo della piccola industria del territorio. Ecco le 6 testimonianze dell’edizione 2023. Con tanto di consigli, sinceri e spassionati per i più giovani, ma non solo.
In Ross Color c’è “voglia di sporcarsi le mani”
Alla Ross Color Srl di Gorla Minore, come spiega il Direttore Generale Rossana Della Foglia, sono importanti la voglia di imparare un lavoro, la costanza e la tenacia. “È necessario anche sbagliare in ambito lavorativo, perché in mezzo ad ogni difficoltà, c’è sempre un’opportunità. Perciò i giovani si devono sempre lanciare nelle sfide, soprattutto le ragazze che hanno una marcia in più”. Nell’azienda varesina che si occupa di verniciatura industriale con 8 stabilimenti sparsi sul territorio lombardo, tra cui quelli a Gorla Minore e a Marnate, a contare sono, quindi, la buona volontà e lo spirito di sacrificio, in grado di portare sempre a risultati inaspettati. Sabbiatura, metallizzazione e più in generale trattamenti anticorrosivi volti ad allungare la vita a prodotti come valvole, tubature e sovrastrutture, destinate a diversi settori di applicazione: da quello dei ponti, dei viadotti e delle dighe a quello di battelli e navi fino all’Oil&Gas e al petrolchimico. Queste le attività del business aziendale di Ross Color. Una realtà manifatturiera nata nel 2003 che, come sottolinea Edoardo Parotti, Responsabile degli stabilimenti di Gorla Minore e Marnate, “è cresciuta tanto in questi vent’anni. Quello che ha portato l’azienda a delle grandi soddisfazioni come, ad esempio, le commesse da parte di importanti clienti in Arabia Saudita e in Norvegia e all’aumento dell’organico da 4 a 45 collaboratori, è stata la voglia di sporcarsi le mani e di mettersi in gioco”. Il consiglio di Edoardo ai ragazzi e alle ragazze di terza media, in occasione del Pmi Day? “Siate umili ma ambiziosi!”
Lem, fare carriera negli occhiali
“Non sottovalutate quello che vi piace fare. Se a qualcuno di voi piace pitturare, in Lem abbiamo un reparto di verniciatura che è il nostro fiore all’occhiello. Se a qualcuno di voi piace costruire, in azienda abbiamo un reparto di prototipia che realizza oggetti che vanno dal manufatto di plastica al gioiello. Tenete conto di questo aspetto, perché un’opportunità di lavoro che vi permetta di conciliare una mansione con le vostre attitudini la troverete sempre”. Le parole sono quelle di Stefano Lodigiani, General Manager della Lem Spa di Galliate Lombardo. Un’impresa varesina che da oltre trent’anni è presente sul territorio e che realizza maschere da sci e occhiali. Parliamo di numeri importanti. Sono 800.000 le paia di occhiali da vista e 400.000 le maschere da sci che ogni anno vengono realizzate all’interno dell’impresa di Galliate e che, successivamente, vengono esportate in tutto il mondo. Un’azienda all’interno della quale avvengono praticamente tutte le fasi produttive. “Abbiamo cercato di dare un valore aggiunto al nostro prodotto, producendo quasi tutto internamente – racconta Lodigiani –. Il nostro processo inizia dal granulo di plastica che, una volta lavorato, si trasforma in un occhiale o in una maschera. Confezionati e pronti per essere spediti”. Un processo di produzione integrato verticalmente che è, a tutti gli effetti, uno dei principali punti di forza dell’impresa. Ma non è l’unico. In Lem c’è grande attenzione per le persone. “Formiamo i nostri collaboratori internamente e permettiamo loro di avere una crescita professionale – continua il General Manager di Lem –. Alcuni entrano in azienda ricoprendo un certo ruolo e dopo qualche anno e dopo aver maturato una determinata esperienza, arrivano a ricoprire incarichi manageriali”. Servono, certamente, capacità tecniche e grande conoscenza della materia prima.
Ma quello che sembra fare la differenza è la voglia di mettersi sempre in gioco e la capacità di adattarsi ai cambiamenti. “Cerchiamo persone che abbiano voglia di crescere e di imparare”: questo il messaggio di Stefano Lodigiani per i giovani.
Lizzi: “Siete voi giovani il lievito dell’impresa”
“Il nostro lavoro è ancora in larga misura artigianale e segue le stesse regole della panetteria tradizionale anche se la nostra impresa è un’industria tecnologicamente avanzata.” Le parole sono quelle di Mauro Salmaso, Direttore di stabilimento di Lizzi Srl di Caronno Pertusella, azienda nata alla fine degli anni ‘80 e nota al grande pubblico con il brand Fabbrica della Rotonda. Un nome che è omaggio alla rotonda di Saronno, quella “della Lazzaroni”, tappa iconica nella storia industriale della provincia. L’impresa è specializzata nella produzione di prodotti da forno come pane, focacce e baguette: ingredienti fondamentali della tavola di tutti i giorni per milioni di famiglie. L’idea vincente è stata quella di creare un prodotto precotto e surgelato, capace di coniugare la domanda della distribuzione moderna con la richiesta di alta qualità del palato del consumatore. Un’idea che ha rivoluzionato il modo di concepire il pane, permettendo di avere a casa o in un locale, la possibilità di gustare ad ogni ora del giorno un alimento sempre all’altezza delle aspettative. “Siamo i pionieri del pane moderno, distribuito sempre fresco, per portare la passione dei prodotti da forno artigianali made in Italy a un mercato sempre più ampio”, raccontano in azienda. Senza nascondere l’amore per il proprio lavoro. “Il pane è vivo e, come tale, è diverso ogni giorno: sta alle persone curarlo come si deve, in ogni sua fase, dalla scelta degli ingredienti al fare in modo che arrivi in tavola fragrante tutti i giorni. È un orgoglio sapere che il nostro prodotto è il re del pasto di tante famiglie e non solo in Italia”, spiega Salmaso in occasione del Pmi Day. E su questa linea è anche il suo messaggio agli studenti. “Per i ragazzi che devono iniziare il loro percorso dopo le scuole medie, il consiglio, non da professionista ma da papà, è molto semplice. Al giorno d’oggi la persona nel mondo del lavoro è importante. Si parla sempre più spesso di Intelligenza Artificiale, realtà virtuale, di macchine, di robot, pensando che facciano tutto loro e che in futuro ci sostituiranno, ma bisogna tenere a mente che chi decide cosa fare è sempre la persona. Qui torna il concetto di cura. Quindi, è importante studiare e capire cosa si desidera fare, ma poi bisogna farlo molto bene. Senza avere paura di nulla: il mondo è fatto di persone e chi decide siamo noi!”
Frabar, un mondo fatto di giocattoli
Capacità di analisi e risoluzione dei problemi, organizzazione del tempo e propensione a lavorare in team. Sono queste le principali caratteristiche per entrare a far parte della Frabar Srl di Brunello, un’impresa familiare con 20 dipendenti, che dal 1969 produce ed esporta in tutta Europa giocattoli in plastica di ogni tipo. Dai birilli, passando per i trattori, fino ai tagliaerba. Dai secchielli da spiaggia agli innaffiatoi. “I nostri prodotti sono destinati ai bambini fino ai 10 anni circa – racconta Tiziana Bardelli, titolare dell’azienda varesina –. Per questo motivo prestiamo molta attenzione al tema della sicurezza”. I giocattoli realizzati tra le mura della realtà di Brunello, infatti, sono soggetti a diverse fasi di controllo e test. Vengono fatte verifiche sulla materia prima del prodotto, sul colore e anche sull’imballaggio. “In questo modo – specifica Bardelli – i nostri piccoli clienti possono giocare in completa sicurezza”. Un’impresa familiare che esporta in tutta Europa: dalla Germania, all’Austria, passando per l’Inghilterra e la Francia. Senza, ovviamente, dimenticare l’Italia. Ad accogliere questi preziosi oggetti sono i grandi store distribuiti in tutto il Paese e non solo. “Il nostro mercato ci impone di conoscere bene alcune lingue straniere – continua la titolare dell’azienda –. L’inglese è un requisito ormai fondamentale per entrare a far parte della nostra squadra, soprattutto per le mansioni d’ufficio”. La conoscenza di una seconda lingua, come il francese o il tedesco, è sicuramente una ulteriore qualità che Frabar tiene in considerazione in fase di colloquio e selezione del personale. “La nostra è una realtà piccola che ospita diverse figure professionali”, sottolinea Tiziana Bardelli. Sono presenti magazzinieri, addetti alle macchine di produzione e assemblatori, insieme a figure amministrative, commerciali e di gestione del personale. “Per entrare nel mondo del lavoro è fondamentale intraprendere un percorso di studi che vi appassioni ed è importante studiare, tanto – conclude la titolare di Frabar –. Acquisire durante gli studi competenze sia tecniche sia relazionali è un requisito indispensabile che vi permetterà di costruirvi uno spazio ben definito all’interno di un posto di lavoro e di avere maggiori opportunità di crescita professionale”.
Litocartotecnica Pigni: “Siate consapevoli”
“Valutate bene tra tutte le possibilità che il mondo della formazione, quello del lavoro e il nostro territorio vi offrono”. È il consiglio di Patrizia Pigni, titolare della Litocartotecnica Pigni Srl insieme alla sorella Marina, ai ragazzi di terza media che hanno scoperto la sua azienda durante il #PmiDayVarese2023. Il suggerimento dell’imprenditrice per gli studenti è quello di compiere scelte consapevoli e informate per poter portare avanti il proprio percorso di vita con passione. “È importante valutare tutte le strade e, una volta scoperta la propria predisposizione, studiare seriamente per valorizzarla. L’augurio è, infatti, che possiate lavorare con passione, amare il vostro lavoro, addirittura amare il prodotto se lavorerete in un’industria manifatturiera come la nostra”. L’impresa di Gorla Maggiore, partita come piccola tipografia rivolta al mercato locale, nel 1963, si è sviluppata negli anni, spostandosi dai piccoli lavori tipografici iniziali all’attuale produzione di packaging in carta e cartoncino, prevalentemente destinata al settore alimentare nazionale e non solo. Un prodotto che fa la differenza nelle scelte d’acquisto dei consumatori, caratterizzato da un’alta creatività, infinite possibilità di personalizzazione e innovazione. “L’azienda, creata da nostro padre Augusto, si è evoluta moltissimo nel corso del tempo – raccontano le sorelle Pigni –. Oggi la sfida più importante che siamo chiamati ad affrontare è quella della sostenibilità”. Un impegno che l’impresa di Varese ha assunto da diverso tempo, con differenti iniziative, da una parte tese a ottimizzare i processi, dall’altra a rinnovare i prodotti, sia grazie al sistema di riciclo, sia creando progetti del tutto nuovi, ecosostenibili, riciclabili e biodegradabili, come quello del packaging ricavato dalle fibre del mais. “Nel nostro settore dobbiamo tenere conto anche delle nuove sensibilità e richieste di mercato. Basti pensare agli esempi di sostenibilità che possiamo vedere nella vita di tutti i giorni: ad esempio le vaschette per la frutta e per la verdura che i consumatori trovano sempre di più nella grande distribuzione. Prodotti che sostituiscono quelli in plastica”. Un mestiere quindi che si evolve nel tempo quello di chi lavora in una litocartotecnica come Pigni. Un’occasione per i ragazzi, per i quali arriva anche l’incoraggiamento di papà Augusto: “Datevi da fare che si arriva a tutto!”
Lodetex Spa e il valore del made in Italy
“La manifattura in Italia è una realtà ancora molto presente. Questo perché il made in Italy nel mondo è ampiamente apprezzato. Ci sono figure professionali estremamente ricercate, ma difficili da reperire. Questo, a mio avviso, è uno stimolo in più per i ragazzi a scegliere un percorso di studi professionalizzante proprio perché il lavoro, al termine della scuola, è praticamente assicurato”. Queste le parole di Luca Farhanghi, Responsabile Commerciale e Amministratore della Lodetex Spa di Busto Arsizio, impresa tessile che da quasi 80 anni realizza, grazie ad un sistema del tutto verticalizzato, tessuti per tendaggio di alta qualità. L’azienda bustocca, che nel corso degli anni ha cambiato pelle più volte, fino ad arrivare alla scelta di puntare alla produzione di prodotti qualitativamente e tecnologicamente avanzati, dà lavoro a circa 40 persone, impiegando figure professionali anche molto diverse tra loro, cha vanno dal tessitore al disegnatore, passando per chimici e tintori. Tutte professionalità legate da un unico comun denominatore: la creatività. “Essere creativi è fondamentale nel nostro lavoro: noi abbiamo 8 risorse specificatamente dedicate a questo. Li abbiamo ribattezzati ‘gli architetti tessili’: una volta si trattava di due figure distinte, una molto tecnica e una più creativa che si occupava di disegni e colorazioni. Ultimamente abbiamo assistito ad una sorta di fusione, che ha dato vita a tecnici che sono cresciuti esponenzialmente dal punto di vista della creatività e, viceversa, dei creativi che hanno acquisito skill tecniche”, precisa Farhanghi.
Ma dove vanno a finire i prodotti made in Lodetex? Da una parte, nei comparti tessili di alto livello, ovvero vengono utilizzati da brand dell’arredamento tessile e dall’altra si parla di tessuti impiegati in ambito alberghiero, navale oppure ospedaliero che richiedono molta più tecnologia. E molte competenze per essere realizzati.