Sulle sponde della storia
Nasce a Cazzago Brabbia il Lake Museum, un museo diffuso creato con l’ambizione di ripercorre e valorizzare la cultura ittica del territorio attraverso un percorso allestito all’interno d
Nasce a Cazzago Brabbia il Lake Museum, un museo diffuso creato con l’ambizione di ripercorre e valorizzare la cultura ittica del territorio attraverso un percorso allestito all’interno del paese tra barche restaurate, antiche ghiacciaie e persino un acquario, al cui interno si potranno presto osservare tutte le specie di pesci che popolano il Lago di Varese
C’è chi lo frequenta tutti i giorni, chi la domenica pomeriggio in ciclabile, chi ama sorvolarlo con il deltaplano oppure chi lo vive a stretto contatto con la canoa. Il Lago di Varese è meta per tanti varesini, e non solo, che vogliono rilassarsi, ammirando scenari sempre diversi lungo il percorso della pista ciclopedonale, dall’alto o sull’acqua. Quello varesino è un lago dalla storia affascinante, dalla costituzione di origine glaciale, con un gioiello incastonato timidamente nello specchio d’acqua, l’Isolino Virginia. Oltre ad offrire momenti di svago e di relax, il lago è anche “luogo di lavoro” per diverse persone. Da oltre un secolo, infatti, il Lago di Varese è la sede principale della Cooperativa dei pescatori, ora composta da 3 soli componenti. Nata nel 1922 con l’acquisto del diritto esclusivo di pesca, prima posseduto unicamente dalla nobiltà di allora, permetteva ai pescatori di praticare il proprio lavoro, previo pagamento annuo di una sorta di quota di partecipazione. Questa società di pescatori era dislocata sui 3 paesi cardine della pesca sul lago: Calcinate del Pesce, dove risiedeva la prima sede societaria, Bodio Lomnago e Cazzago Brabbia, che aveva la funzione di stoccaggio del pesce, grazie alla presenza di 3 ghiacciaie. È proprio il paese di Cazzago ad aver raccolto questa eredità, decidendo di ridare importanza al lago e alla professione della pesca, attraverso una serie di iniziative.
“È partito tutto dalla ristrutturazione delle ghiacciaie – racconta Davide Bossi, neosindaco del comune di Cazzago –, che purtroppo versavano in uno stato di quasi totale abbandono. Ma anche grazie all’azione di promozione della cultura lacustre portata avanti da diversi scrittori del luogo, è venuto a galla il vero valore storico di questi edifici. Da lì ha avuto avvio l’opera di restauro, che ha fatto da apripista alla creazione di un museo diffuso all’interno di Cazzago, il Lake Museum, dedicato appunto al lago e, nello specifico, alla pesca”.
Partendo da questa ristrutturazione, con la volontà di valorizzare il patrimonio storico e culturale del paese, hanno preso il via ulteriori ipotesi progettuali, come ad esempio la ristrutturazione della storica barca utilizzata dai pescatori per la pesca collettiva: il rierùn.
La pesca tramite questo speciale tipo di imbarcazione aveva come base il lavoro di squadra dei pescatori. Utilizzando due realoni (nome originale dell’imbarcazione), oltre 20 pescatori si riunivano e calavano al largo del lago delle grosse reti, chiamate anch’esse rierùn, che arrivavano fino a 160 metri di larghezza, permettendo così “la pesca grossa”. Questo tipo di attività era una delle poche in cui il pescatore non lavorava singolarmente, ma si ritrovava a dover collaborare con altri colleghi. Rimasto per anni in uno stato di quasi abbandono, il rierùn è stato recuperato, ed ora chiunque lo può ammirare in tutto il suo antico splendore. Grazie al lavoro di sapienti volontari è stato restaurato e collocato nelle vicinanze della Casa dei Pescatori, attuale sede della Cooperativa della pesca sulle sponde cazzaghesi del lago.
Il progetto del Lake Museum mira a preservare e diffondere la tradizione della pesca locale. Con acquari informativi nel lavatoio storico e le ghiacciaie restaurate, il museo offre un’esperienza educativa che celebra la storia e la natura del Lago di Varese
“All’interno della casa che fa da sede della Cooperativa – continua Davide Bossi – è presente una vasca con acqua sorgiva per la conservazione del pesce e uno speciale forno per la tintura delle reti. All’epoca, ogni pescatore aveva la sua tecnica per efficientare meglio il lavoro. Alcuni segreti si tramandavano di padre in figlio, come il luogo migliore in cui calare le reti o l’orario più adatto in cui farlo. I pescatori conoscono bene il proprio lago e non potevamo assolutamente permetterci che questo patrimonio culturale andasse perduto. Attraverso diverse attività, anche di comunicazione con cartelli informativi posti lungo la riva, abbiamo iniziato a dare vita al Lake Museum”. Ultima opera acquisita del museo diffuso è l’antico lavatoio storico del paese. Posto anch’esso nelle vicinanze della Casa dei Pescatori, è rimasto in disuso per molti anni. Sfruttando delle sovvenzioni regionali, è stato riqualificato, trasformandone anche l’originale funzione: non più luogo per il lavaggio collettivo degli abiti da parte delle massaie, ma spazio informativo e di scoperta delle specie ittiche del lago varesino. Restaurando l’edificio, all’interno delle antiche vasche usate per il lavaggio, sono stati collocati due grossi acquari al cui interno vivono 6 specie di pesce tipiche del Varesotto come alborelle, lucci, siluri, tinche, gobbini e persici. Mostrato in anteprima in occasione delle celebrazioni del 2 giugno, il nuovo acquario vedrà la sua apertura ufficiale nell’autunno del 2024. “La nostra ambizione – conclude Federico Piatti, Consigliere e Capogruppo di maggioranza del comune di Cazzago Brabbia – è quella di creare un percorso sfruttando i diversi luoghi storici presenti sulla nostra sponda del lago, per comprendere al meglio questo patrimonio storico che è la pesca. Oltre ad informare i visitatori, puntiamo anche ad ispirarli, dando nuova vita a questa antica tradizione. La pesca, oltre ad essere un’attività economica, è una vera e propria filosofia di vita che insegna, per l’appunto, a vivere in armonia con la natura”.