Cresce il numero delle aziende certificate
Dalla manifattura, al sistema aeroportuale. Dai grandi gruppi, alle Pmi. Non è una questione di settore o di taglia aziendale. Le imprese di Varese si impegnano sempre di più per garant
Dalla manifattura, al sistema aeroportuale. Dai grandi gruppi, alle Pmi. Non è una questione di settore o di taglia aziendale. Le imprese di Varese si impegnano sempre di più per garantire a collaboratori e collaboratrici un ambiente di lavoro inclusivo: gli esempi di realtà come Grassi Spa Società Benefit, Meccanica Besnatese Srl e ZaroCarni Spa (e molte altre) dimostrano che la voglia di ottenere la Certificazione per la Parità di Genere è in aumento
Nelle imprese della provincia di Varese l’impegno per l’inclusione assume tante sfaccettature, coinvolgendo settori e dimensioni differenti. Dai grandi gruppi come Leonardo, SEA Milan Airports e Telecom alle aziende manifatturiere come Silvio Fossa e Spm: sono sempre di più le realtà che stanno ottenendo la Certificazione per la Parità di Genere, segnando un passo concreto verso una maggiore equità del sistema industriale locale. Pmi comprese. Nel settore edile, ad esempio, aziende come Gruppo Alfano e Betoncablo si distinguono con il loro impegno concreto, mentre nel mondo delle infrastrutture, dei trasporti e del turismo spiccano Vector, Ambrogio Trasporti e National Cleanness. Anche nel comparto della gomma e delle materie plastiche non mancano esempi significativi, con nomi del calibro di Adflex, LATI Industria Termoplastici, Tecniplast, Laborplast e Mondorevive. Tra queste realtà c’è anche Grassi Spa Società Benefit, storica impresa di Lonate Pozzolo attiva da 100 anni nella produzione di abbigliamento tecnico, professionale, antinfortunistico, per le forze dell’ordine e sportivo. “Non si tratta solo di mettere le donne al centro dell’attenzione, ma di parità largamente intesa, in ambe le direzioni. Nel nostro organico abbiamo quasi il 70% di componente femminile: aver ottenuto la Certificazione per la Parità di Genere è stata, per noi, un’occasione per riflettere sulla necessità di favorire la crescita professionale delle donne in azienda. Incentivare la parità di genere anche all’interno del mondo aziendale è un passo essenziale per valorizzare competenze e diversità di pensiero. Grassi è impegnata in questo percorso, con politiche che supportano il talento femminile e garantiscono pari opportunità di carriera, con un occhio di riguardo al benessere e all’equilibrio tra vita lavorativa e familiare”, spiega Roberto Grassi, Presidente della Grassi Spa e di Confindustria Varese.
La Certificazione ottenuta dalla Grassi Spa nel 2023 si inserisce in un percorso più ampio che ha recentemente portato l’azienda a diventare una Società Benefit. “L’attenzione alle tematiche sociali è di fondamentale importanza per Grassi ed è da sempre parte dei valori fondanti della nostra azienda – spiega Cesare Porretti, Direttore del Personale –. Parliamo di innovazione sostenibile, non solo in termini ambientali, ma soprattutto sociali. La Certificazione per la Parità di Genere ci ha permesso di concretizzare il nostro impegno, spingendoci a ricercare un miglioramento continuo in tutte le nostre attività, soprattutto quelle rivolte alle nostre collaboratrici donne. Con l’introduzione della Certificazione, ad esempio, abbiamo avviato e perfezionato diverse iniziative a favore delle nostre dipendenti, tra cui un bonus di 2.000 euro per le neomamme e piani di flessibilità al rientro dalla maternità per agevolare il loro ritorno al lavoro”.
Tra le aziende associate a Confindustria Varese che, al momento in cui scriviamo, ci risultano essere certificate, il settore terziario si conferma particolarmente sensibile al tema con realtà come Dale Consulting, Openjobmetis, Synergie e Struqture. Sul fronte della meccanica, tra le realtà certificate ci sono IWT, Cisam – Ernst, Mecaer e Rhea Vendors Group (con Rheavendors Industries e Rheavendors Services). Nel comparto chimico-farmaceutico c’è Opella Healthcare Italy, mentre nell’alimentare e delle bevande Elior Ristorazione. Questa varietà di aziende, grandi e piccole, dimostra come la parità di genere stia diventando un valore condiviso in tutti i settori produttivi del territorio varesino. Un esempio di comparto (almeno nell’immaginario collettivo) tipicamente maschile è di sicuro il metalmeccanico, in cui ricade la Meccanica Besnatese Srl, azienda di Besnate esperta, come racconta la sua ragione sociale, in lavorazioni meccaniche di precisione in conto terzi, che impiega 20 dipendenti, di cui una sola donna. “Verrebbe da chiedersi per quale motivo una realtà come la nostra abbia deciso di intraprendere il percorso verso la Certificazione per la Parità di Genere – ammette con grande sincerità il Titolare Fabrizio Severgnini –. La risposa è più semplice di quanto si possa immaginare: per essere più appetibili”. Come a dire “non avere una grande rappresentanza femminile in azienda non è necessariamente un ostacolo verso un percorso simile”.
“L’idea di poter allargare la cerchia e la tipologia dei nostri collaboratori ci ha spinti a certificarci, consapevoli dell’importanza che questo tipo di certificazioni hanno in ambito internazionale e quanto siano sempre più richieste da fornitori e società con cui collaboriamo”, spiega Severgnini. Così, grazie ad una sovvenzione di Regione Lombardia e alcune agevolazioni, Meccanica Besnatese nell’aprile del 2024 ha ottenuto la Certificazione per la Parità di Genere, pur rientrando per numeri e fatturato, tra le piccole e medie imprese: “Questa non è mai stata una difficoltà per noi, anzi l’ottenimento della certificazione è stato un percorso lineare, senza particolari intoppi. Principalmente si è trattato, nel nostro caso, di riconoscere e mettere nero su bianco azioni e progettualità che già erano insite nel nostro dna aziendale – precisa Fabrizio Severgnini –. Ci siamo resi conto, soprattutto dopo la pandemia da Covid-19, di quanto l’ambiente in cui si lavora e come si lavora in questo ambiente siano aspetti fondamentali nella scelta di un impiego. Ancora più significativi dell’aspetto economico”. Da qui, la necessità di garantire ai propri collaboratori, anche a quelli futuri, una qualità della vita lavorativa migliore possibile. “Avere rispetto per le persone, condividere le necessità di chiunque, gestire le esigenze, trovando punti di incontro: questo per noi significa lavorare in un contesto sereno e, di conseguenza, stimolante e attrattivo. Quello che stiamo cercando di sradicare con azioni come la Certificazione per la Parità di Genere è un pregiudizio, fin troppo consolidato, riguardo le donne e la meccanica: le nostre lavorazioni sono tranquillamente realizzabili anche da figure femminili. Speriamo di poter essere presi in considerazione, in futuro, anche da un bacino di lavoratori non prettamente maschile”, commenta il Titolare della Meccanica Besnatese.
Altra testimonianza che arriva da una Pmi varesina che si è approcciata alle tematiche di parità di genere, anche grazie al supporto di Servizi Confindustria Varese Srl, la società di servizi di Confindustria Varese, è quella di ZaroCarni Spa, azienda di Lonate Pozzolo che segue, per intero, il ciclo di lavorazione della carne bovina da oltre 40 anni. A detta di Umberto Nallin, Responsabile Amministrativo aziendale, infatti, l’attenzione alle persone da parte della famiglia Zaro proprietaria della ZaroCarni arriva da molto lontano: “Fin da principio, senza la spinta di regolamenti esterni o obblighi normativi, l’impresa ha dimostrato, con i fatti, un profondo rispetto per la parità tra uomini e donne. E lo ha fatto adottando pratiche in grado di garantire equità salariale, pari opportunità di crescita e un trattamento equo e rispettoso per tutti i dipendenti”. La decisione di intraprendere il percorso di certificazione, anche in questo caso, si è rivelata una naturale conseguenza di un modus operandi che la ZaroCarni metteva in atto da anni e che già valorizzava il capitale umano in tutte le sue forme. “A mio avviso, la vera forza dell’azienda è stata la capacità di anticipare i tempi, comprendendo che la valorizzazione della diversità non è solo un tema etico, ma anche strategico – prosegue Nallin –. In un’epoca in cui le disuguaglianze sono ancora evidenti, il rispetto per i propri collaboratori, indipendentemente dal genere, non rappresenta solamente un obbligo morale o legale, ma un valore che può essere coltivato e praticato ogni giorno, con o senza certificazioni”.
ZaroCarni, che attualmente impiega circa 30 persone, per la maggioranza uomini principalmente per le peculiarità operative di settore, che richiedono lavoro fisico di un certo tipo, nel momento in cui scriviamo, sta ultimando l’iter per ottenere la Certificazione per la Parità di Genere: “Abbiamo comunicato a tutti i nostri dipendenti quello che l’azienda sta facendo, per sensibilizzare sulle tematiche relative alla parità di genere. È stato condiviso, inoltre, un questionario per raccogliere suggerimenti su migliorie e modifiche da apportare in azienda e, in base a quello che riscontreremo, ci attiveremo per mettere in pratica i dovuti correttivi. In questa fase, Servizi Confindustria Varese si è rivelata preziosa e indispensabile, seguendoci passo passo nelle varie procedure e supportandoci nella preparazione di tutta la documentazione utile per ottenere la Certificazione”, precisa di nuovo Umberto Nallin.
Una monografia per le imprese
La crescente attenzione alle questioni di genere e le sempre più profonde connessioni con l’ambito del lavoro, considerata l’evoluzione legislativa sia a livello comunitario sia nazionale, richiedono alle aziende l’utilizzo di grande sensibilità e cautela nella gestione del personale dipendente.
L’Area Relazioni industriali, Lavoro e Welfare di Confindustria Varese ha realizzato una monografia dal titolo “Pari opportunità e diritto antidiscriminatorio nella gestione del rapporto di lavoro”, con il fine di fornire alle aziende le nozioni necessarie per una gestione corretta delle proprie risorse umane ed aiutarle a scoprire i vantaggi e le opportunità presenti anche in questo ambito, come il percorso di ottenimento della Certificazione sulla Parità di Genere. La pubblicazione è disponibile per tutte le imprese associate su Confindustria Varese.
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